Oggi lavoro a… Peschiera del Garda

Ehilà.

I primi tre giorni di settembre sono andata ad un corso di Change Management organizzato dalla mia fantastica azienda birraia, corso organizzato nei dintorni di Peschiera del Garda, per la precisione in una specie di complesso/resort costruito intorno ad un campo da golf a 18 buche. Piscine a destra e a manca, prati verdissimi e curatissimi, un miliardo e mezzo di tedeschi. In effetti era tutto molto tedesco, troppo pulito, troppo ben organizzato e troppo curato per essere una cosa italiana… Non ho trovato uno che lavorava lì che fosse italiano.

Brevemente, dopo una levataccia il mercoledì per prendere l’aereo delle 7 per Linate, mi recupera un collega e andiamo lì, dove sono già tutti pronti per iniziare il corso e io vorrei già andare a letto. Fortunatamente il corso è interessante e riesco a stare sveglia fino a sera, quando ci portano nella location segreta di cui non posso ancora raccontare nulla (anche perché non ho le foto). Dico solo che mi ha svegliato ancora di più. La cena è stata abbastanza buona e poi finalmente abbiamo fatto nanna.

Il secondo giorno altre 9 ore di corso, poi 40 minuti di libertà (doccia veloce) e via a cena a Lezise, che è un paesello dentro un castello, o insomma, una cosa del genere. Molto carino, si affaccia sul lago di Garda e chiaramente era tutto pittoresco e mezzo medievale. L’altro mezzo erano le centinaia di turisti (tedeschi).

Dopo una bella nanna, terzo e ultimo giorno di corso, rapida conclusione alle 16.30 e via di nuovo alla volta di Linate, per un rientro a Oristano alle 23 circa… Fortunatamente tutto senza problemi o ritardi.

Cose degne di nota: i colleghi di Bergamo, simpatici, professionali e alla mano, e simpatici anche tutti gli altri big boss che c’erano, queste cose aiutano a capire che dietro le grandi aziende ci sono persone e non numeri. Fortunatamente lo stanno capendo anche certe aziende e questa è l’altra cosa degna di nota, che mi rende un po’ orgogliosa. Altra cosa che merita menzione è che sono sopravvissuta ad un altro volo (due!), il che mi sembra più che sufficiente a rendere positiva tutta la breve trasferta. Ah, inoltre è stata la prova del fuoco del mio nuovo iPhone 4 (si l’ho comprato!), prova non brillantemente superata a causa del poco “campo” 3G in quella zona, che non mi ha permesso di cazzeggiare come avrei voluto. Speriamo bene le prossime volte.

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